Testi - Lara Sarzola Pandora

Lara Sarzola detta Pandora
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L'ossessione di creare  
nuove forme, sconvolgere
ciò che è reale e ciò che è
già stato fatto, è la mia ricerca,
dove può portare
alla defomazione di un soggetto
naturale o artificiale e
creare un' opera che abbia
volume visivo e tattile.

Testi

  
Lara e il Mito di Pandora


Nella mitologia greca, Pandora (in greco antico Πανδώρα, da παν,"tutto" e δώρον "dono", cioè "tutti i doni") è luna fanciulla creata per ordine di Zeus, per punire l'umanità  
Zeus, infuriato per il furto del fuoco divino commesso da Prometeo, decise di punire questi e la sua amata creazione: il genere umano. Prometeo venne incatenato ad una roccia nel Caucaso ed ogni giorno un'aquila gli divorava il fegato: l'organo ricresceva durante la notte e così, la mattina successiva, il tormento riprendeva. Per punire gli uomini, Zeus ordinò ad Efesto di creare una bellissima fanciulla, Pandora, alla quale gli dei offrirono grazia e ogni sorta di virtù.
Ermes, che aveva dotato la giovane di astuzia e curiosità, venne incaricato di condurre Pandora da Epimeteo, il fratello di Prometeo che nel frattempo era stato liberato da Eracle. Questi, nonostante l'avvertimento del fratello di non accettare doni dagli dei (non è un caso che il suo nome, in greco, significhi "colui che riflette tardi"), sposò Pandora, da cui ebbe Pirra (la Rossa). La giovane sposa recava con sé un vaso regalatole da Zeus, che però le aveva ordinato di lasciare sempre chiuso. Ma, spinta dalla curiosità, Pandora disobbedì: aprì il vaso e da esso uscirono degli spiriti maligni che erano i mali del mondo: la vecchiaia, la gelosia, la malattia, la pazzia ed il vizio, che si abbatterono sull'umanità. Sul fondo del vaso rimase solo la speranzache non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo. Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali. Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale, simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza, l'ultima a morire, ed il mondo riprese a vivere.
Ecco la figura mitologica che tanto ha affascinato Lara Sarzola: la splendida fanciulla di origine divina, che spinta dalla sua insaziabile curiosità (anch’essa instillatele malignamente dagli dei) trasforma il mondo da paradiso in terra in luogo di morte e desolazione.  
La pittrice decide allora di impossessarsi del tragico personaggio, allo scopo di riparare con la sua arte alle tante disgrazie uscite dal vaso maledetto.
 Dalle sue esperte mani fioriscono gigli e rose, colori solari e tonificanti che addolciscono e sanano le sofferenze umane. E’ lei ad estrarre dall’esiziale recipiente la sublime speranza, che spalanca le sue ali luminose sull’universo mondo, convincendo l’umanità che la guerra, la malvagità il fanatismo e il dolore possono essere sconfitti con l’unica arma a portata di tutti: la forza dell’amore.  
Grazie ad esso gli abitanti di questo infelice pianeta potranno recuperare, se non un’ideale condizione edenica, almeno la gioia di vivere e di la serenità necessaria per affrontare i tanti problemi della vita.  
Avevano proprio ragione i Romani: “Spes ultima dea…”


Dr. Riccardo Maria Braglia (Critico d’arte) Collaboratore Vittorio Sgarbi  
"i Vasi di Pandora...rielaborazione dei sentimenti "    di Lara Sarzola


Pandora ,un giorno trovò un pacco regalo con un mazzo di fiori davanti alla sua porta ,accompagnato da un biglietto con scritto "da Zeus con affetto" . Avendo ricevuto dal Dio Ermes il "dono della curiosità", lo aprì, così facendo liberò i mali del mondo ,gli spiriti maligni della vecchiaia ,della gelosia ,della malattia ,della pazzia ,del vizio ecc...
Dentro questo vaso ,vide che era rimasto qualcosa di dorato e luminescente ,la SPERANZA e nel tentativo di tirarla fuori il vaso sparì .   
Pandora cominciò a vivere la sua vita da donna mortale ,perché prima era stata una Dea ,come tutti gli uomini ,IMMORTALE e libera dai mali ,dalle fatiche e dalle preoccupazioni e dalla morte .
A  Pandora piaceva dipingere e allora decise di rappresentare tutto quello che aveva visto uscire da quel vaso ,con i suoi colori ed i suoi pensieri ,mettendo in evidenza quel vaso dorato ora frutto di un ricordo ,di quel giorno ; per dire a tutti gli uomini che la speranza la si può trovare anche fuori dal vaso ,in fondo al cuore . Le immagini che man mano vedeva ,le disegnò in una stanza piena di vasi ,più i vasi si moltiplicavano più nel mondo i mali aumentavano ,in un susseguirsi di  eventi ,contro la moralità ,i sentimenti e il valore della vita stessa . Pandora cominciò ad usare i colori ,prendendoli da ciò che aveva ai suoi piedi ,la TERRA ; i vasi diventarono di color ocra ,di terra di Siena bruciata ,terre rosse e di altre terre ,con tutti quei colori ,come tinte ,che aveva usato per anni ,frutto della sua esperienza pittorica .
Dai vasi uscirono MANI pronte ad uccidere con fendenti argentei ,le SPINE frutto dei suoi pensieri turbati e sofferti ,un CAPPIO di corda ,che ,per lei rappresentava un evento drammatico della sua vita ; la DROGA e la MAFIA che schiavizzano l'umanità ,i BAMBINI che piangono sconvolti nei momenti più belli della loro infanzia ,la GENTE DISPERATA che ha fame ,che non ha più niente ,la mancanza di quel DENARO chiesto poi sulla mano ,le DONNE legate e violentate ,uccise ,che non possono parlare ed essere libere perché coperte dal burqua e ....ancora gente disperata ,mani armate con pistole e kalashnikov ,la GUERRA ; un CERVELLO in mano ,esce da un vaso ,a simboleggiare il RAPTUS ,l'umanità che impazzisce ,come una richiesta urgente di una cura giusta ,in modo da ritornare ad essere uomini e donne immortali .    Pandora , pittrice dei sentimenti e delle emozioni ,dipinse delle farfalle dorate , quello SFARFALLìO ,che ha sempre avuto dentro la sua anima ,che parte dallo stomaco ed arriva al cervello ,colmando il suo corpo della gioia di vivere e di poter dipingere ogni volta che provava un'emozione .Pandora rappresentò tante immagini su altrettante tele come "Lovely" il pensiero meraviglioso delle donne creatrici di vita ,"Tutti se ne vanno " una pedalata verso il Paradiso ,fece lo "Studio d'ambientazione " per i suoi vasi ,"Dalle spine nasce sempre un fiore " ove nei brutti momenti della vita c'è sempre qualcosa di bello ,"Immacolata concezione " quel Dio degli uomini in preghiera nella purezza della perpetua verginità della Madonna ,"i Vasi di pandora " il trittico di ciò che vide ,"Gioia & dolore ,il SEME della creatività" ove tutto nasce e si crea ,"Gioia & emozione ,lo sfarfallìo" ciò che sente mentre dipinge ,"...di COTANTO amore ti donai ,nessun fiore mi regalasti " un amore spezzato ,  "Lei non sa chi sono io !" la vanità degli uomini colma d'ignoranza perché siamo tutti uguali ,"Amore-gelosia & peccato " un amore nascosto e clandestino degli amanti ,"Ufficiale gentiluomo,il galantuomo "perché si ha bisogno di un corso accellerato di rieducazione alle buone maniere ,"Festivaletteratura 2013 e torna la voglia di leggere " sfogliare un libro ,tanti libri ,arma contro l'ignoranza e la solitudine ,si può ingannare il cervello leggendo a voce bassa mimando le parole come se parlassimo con qualcuno che invece non c'è . Pandora continuò e continuò a dipingere ,non si fermò mai fino alla morte ,come aveva sempre fatto ,da quel giorno che aprì quel vaso .     Pandora possiamo ESSERE TUTTI NOI  per cambiare il mondo .
Lara Sarzola                                                                                                    

lara.sarzola@virgilio.it                www.larasarzola.it         
Le opere di Lara Sarzola  di Alessia Corradini

In questa serie di opere, l'artista Lara Sarzola, ha maturato antiche persuasioni,
ma è anche approdata a scelte innovative.
Ha fatto tesoro delle passate esperienze senza che queste, potessero sopprimere
l'audacia che, l'ha portata a nuove soluzioni.
Il soggetto: come nelle precedenti opere, appare deformato più volte e suggerisce
una realtà in continua evoluzione, in perenne movimento.   Tale deformazione non
è mai fine a se stessa, anche se scaturisce dall'ossessiva ricerca di una forma
definitiva del soggetto.  Essa coinvolge lo spettatore fin dai primi attimi d'approccio
con l'opera pittorica.      Quindi il dialogo tra fruitore ed opera d'arte, risulta quanto
mai fecondo; il fruitore non è mai spettatore poichè, l'opera risulta essere l'occasione
per una riflessione di più ampio respiro.         Lo spettatore può infatti attentarsi a
deformare mentalmente la realtà plasmandola a piacimento.
L'opera d'arte, non è dunque, un mero oggetto di ammirazione.
La prospettiva antistatica, privilegiata dall'artista, è altresì, realizzata dalla creazione
di uno sfondo a stucco: è questo un vero e proprio punto di approdo dopo una lunga e
inesausta ricerca di uno sfondo che fosse elemento integrante dell'opera e non
"cavalier servente" del soggetto pittorico.   Questo sfondo,mosso e vivacemente plastico,
non vuole, tuttavia prevaricare il soggetto, pur mantenendo con esso una dialettica stringente.
Ampio spazio è dato,nella gamma dei soggetti, all'elemento vegetale, soprattutto floreale, pur
essendo ancora vivo nell'artista, l'interesse per il soggetto umano. La sensazione di forza
primigenia, che emerge da queste opere, è data anche da un utilizzo, mai casuale del colore.
Niente è definito in quest'artista, alla continua ricerca di sensazioni, sulla strada della creazione
artistica.   

(testo 2003)
























Parigi Louvre Pandora
lara.sarzola@virgilio.it
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